Quale futuro per l'illuminazione ?
/A volte capita di voler giocare con la luce del sole per creare effetti speciali, come appunto nella SPA riportata nell'immagine sotto, ma questo è un lusso che solo luoghi particolari possono permettersi. La sfida continua del mercato della illuminazione è, invece, di creare sistemi di luce artificiale che siano quanto più piacevoli, rigeneranti, stimolanti o rasserenanti, come solo la luce naturale riesce fare. E' una esigenza sempre più forte che arriva dai luoghi dove siamo costretti a spendere gran parte del nostro tempo quotidiano: gli uffici , le scuole, gli ospedali.
Light + Building 2018, la fiera appena conclusosi a Francoforte, si fa portavoce dei principali segnali di cambiamento nel mondo dell'illuminazione, e di seguito ne riportiamo quelli che maggiormente interessano le tematiche del nostro journal. La nuova tendenza non sembra più puntare esclusivamente all'estetica e all'efficienza dei punti luce, ma vanta nuove funzionalità integrate, come l'intelligenza, la sensoristica, la connettività wireless integrata, la regolazione del colore. Termini quali lo "IoT ready" e il "digital light" sono ormai un riferimento del mercato, poiché rappresentano gli strumenti che rendono possibile il controllo sulle caratteristiche prima citate.
Tra gli scenari più ambiti e pronti a diventare realtà ci sono gli "uffici connessi", per i quali l'illuminazione non è più una soluzione subordinata alla progettazione dello spazio, relegata a fornitori esterni, ma diventa una soluzione integrata nella progettazione, per un controllo e coordinazione con tutti gli altri elementi spaziali (finestre, scuranti, giochi di riflessi) e con i dati fisici dell'occupante stesso, affinché si possa promuovere il benessere e la produttività.
I quadri di controllo lasceranno l'ingombrante armadietto, incubo degli interior designer, per lasciare che l'intelligenza entri autonomamente nell'apparecchio. Il Bluetooth sarà l'interfaccia più usata grazie anche ad una fattibilità più immediata e ad una migliorata compatibilità degli standard. Il wireless sicuramente consente connessioni ai dati più sofisticati dei sistemi cloud, e quindi una personalizzazione maggiore, ma risulta praticamente un lusso da concedere agli ambienti più intimi e privati rispetto agli uffici. A tal riguardo possiamo fare riferimento all'ecosistema "connected home" per la quale la "Philips Hue" lavora con brands come Amazon, Apple e Google per creare case sempre più smart e personalizzate. Ma l'obiettivo di rendere gli ambienti smart, che siano residenze, edifici o quartieri, non presenta quella urgenza che invece viene avvertita per il miglioramento dello stato di salute dei cittadini, quando questa risulta strettamente legata alla produttività e alla cura degli anziani. L'illuminazione umano-centrica diventerà una cosa seria, anche perchè i grossi finanziamenti sono sempre più diretti alla ricerca neuroscientifica legata a malattie come l'Alzheimer e la demenza senile.
Promotori di questa rivoluzione saranno i grandi contractors, gli investitori, e solo in misura inferiore le istituzioni governative e amministrative, nonostante queste ultime sembrano recepire la sfida del cambiamento legato alla crisi del sistema di welfare (di cui sono il soggetto erogatore).
Questa tendenza lascerà che siano le organizzazioni indipendenti, quali il WELL standard, a diventare riferimento normativo e garanzia di qualità per lo sviluppo edilizio.
La progettazione integrata e la ricerca di soluzioni a problemi complessi rappresenta una sfida molto difficile da affrontare per le piccole e settoriali realtà produttive : per sfuggire al rischio di isolamento i produttori autonimi di illuminazione tenderanno a consolidarsi attraverso acquisizioni, fusioni e partnership, e si vedranno i produttori di illuminazione unirsi agli specialisti della tecnologia, proprio come sta succedendo tra Philips e Cisco, tanto per nominare le grandi realtà coinvolte.
Avrete notato l'impostazione dell'articolo con toni un po' sibillini. L'anticipazione del futuro, si sa, non è una scienza esatta, pertanto non rimane altro che darci appuntamento al 2028.