L'impalpabilità dei fattori che rendono i luoghi magici.
/L'atto di fede è un processo cognitivo che può prescindere dalla religiosità dell'individuo e può scatenare non solo una serie di effetti emotivi e psicologici, ma anche fisiologici. E' da oltre un secolo che medici-scienziati cercano di spiegare empiricamente casi etichettati come miracolosi oppure di autosuggestione, ma solamene negli ultimi decenni si stanno ottendendo prove attendibili e più larghi consensi sulla scientificità delle spiegazioni sul potere magico - in quanto persuasivo - di alcuni fattori spaziali.
Nel libro " Viaggio a Lourdes" l'autore francese Alexis Carrel, premio Nobel per la medicina nel 1912, narra di un caso di guarigione inspiegabile in cui una donna destinata a morte certa guarisce miracolosamente dalla peritonite tubercolare. Carrell, dichiaratosi fino ad allora agnostico, definisce il caso una manifestazione di autoguarigione resa possibile grazie ad un'accelerazione dei processi di riparazione organici, probabile effetto della forza scatenante dell'atto di preghiera e dello stato estatico. Le sue ipotesi sull'autoguarigione non trovano riscontro e consensi nel mondo della ricerca dell'epoca, ed è solo all'inizio del nuovo millennio, dopo oltre cinquanta anni dalla sua morte, che si intraprendono nuovi progetti di ricerca strutturati sul funzionamento del cervello nei momenti di profonda fede e tranquillità. Si distingue in particolare il gruppo di R. Davidson che riesce a provare l'esistenza degli effetti benefici della meditazione: quella che inizialmente viene definita scienza di frontiera diventa pian piano un filone sempre più importante delle dscipiline neuroscientifiche.
Ma cosa c'entra tutto questo con l'ambiente e quindi con l'architettura?
Se state leggendo questo articolo è molto probabile che vi siate già imbattuti in altre letture di questo blog, le quali spiegano i profondi legami tra lo stress fisico - e quindi mentale - ed alcuni fattori ambientali negativi. Si è già discusso anche di come ambienti possono trasformarsi da stressanti a rigeneranti ed estremante confortevoli grazie ad un uso armonico di colori, luci, tessiture, geometrie e sonorità.
Per creare ambienti vibranti, estasianti, quasi magici dovremmo cercare di andare oltre il concetto di comfort e funzionalità quando si definiscongli obiettivi di un progetto architettonico. Se l'approccio si basa sull'aggiunta semplicistica e addizionale di elementi destabilizzanti e starordinari c'è il rischio di creare effetti di ridondanza e fastidio. Esitono però esempi ben riusciti sia in architettura che in natura che lasciano una sensazione di meraviglia e positività, che migliorano la nostra spiritualità al punto da predisporci al buon umore e al buon rapporto con il prossimo e con noi stessi. L' esempio è fornito non solo dai luoghi sacri confinati ( templi e chiese), ma anche dai tanti luoghi che non hanno alcuna pretesa celebrativa per l'entità esterna a noi stessi. Se spogliassimo il comune di Lourdes degli attributi e significati aggiunti dopo le apparizioni mariane, e lo considerassimo un semplice borgo medievale, gli riconosceremmo comunque il merito di saper offrire ai suoi ospiti uno spettacolo particolare, specialmente durante la processione che si snoda lungo la sua collina: un senso di estasi e beatitudine è innescato dal luccichio delle fiaccole trasportate dal fiume di pellegrini sullo sfondo di un tarda luce crepuscolare tipica francese. Il forte coinvolgimento e l'intensa partecipazione popolare contribuisce al sentimento corale di meraviglia e di elevazione spirituale, ma è l'armonia dei diversi elementi ambientali dello sfondo che concilia il tutto con un effetto soprannaturale e magico. Creare un atmosfera magica, per predisporre la propria mente a una certa forma di ingenua credulità è un mezzo per ripulire definitivamentela mente da pensieri negativi.
La chiesa è solo un esempio antico di come uno spazio possa indurre determinati stati mentali ed è indubbio che anche un ateo o agnostico dichiarato non rimanga indifferente alle suggestione che molti edifici del genere infondono. Allora possiamo asserire, senza rischio di blasfemia, che le installazioni artistico/architettoniche, possano suscitare parzialmente sensazioni simili a quelle infuse dai luoghi sacri ? Possiamo attribuire a questi spazi quel potere magico che predispone gli occupanti alla meraviglia ?
La meraviglia è uno stato mentale assimilabile ad un particolare stato attentivo, in quanto attiva la stessa parte del cervello - quella frontale - che viene coinvolta in un compito di tipo intellettuale. La meraviglia è un sentimento comune a tutte le culture e a tutte le età', ed è più forte e frequente nell'infante, dove si traduce in eccitazione che mette in movimento tutto il corpo e che pone il piccolo essere in uno stato di totale dipendenza. Creare dipendenza negli adulti è un rischio che si corre quando si stimolano determinati stati mentali ma tale errore è facilemente evitabile. Bisogna fare in modo che l'elemento soprannaturale venga accettato nella sua dimensione onirica, dove tutto diventa credibile a prescindere della predisposizione che ognuno ha nei confronti dell'inspiegabile. Credere, andare contro vento e contro gli schemi della razionalità ci inebria e ci aiuta non solo nei processi di recupero fisico durante le malattie, ma ci rende propensi a rompere gli schemi noti e alimentare la nostra creatività. L'illusione che non diventa fanatismo innesca un serie di effetti positvi sulle performance di vario tipo: ci aiuta ad essere più assertivi , responsabili, decisi e organizzati, insomma ci rende delle persone funzionali e pertanto più sane. Attrezzare i luoghi con aree dedicate a questo tipo di esperienza potrebbe diventare un requisito nella pianificazione urbana e territoriale e nella regolamentazione degli spazi pubblici dediti all'educazione. Questo è un auspicio.