Gli Spazi Contemplativi: un nuovo approccio alla progettazione
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L’omeostasi (fisiologica) è la capacità del nostro corpo di adattarsi costantemente alle condizioni ambientali circostanti. Questi adattamenti del corpo, necessari per la nostra sopravvivenza, operano attraverso una serie complessa di reazioni metaboliche. Sudiamo quando abbiamo caldo e abbiamo sete quando l'ambiente circostante è troppo secco, e tutto questo per raggiungere equilibri dinamici che richiedono continui cambiamenti. Molto spesso tali cambiamenti avvengo senza che noi ne siamo consapevoli, e solamente nel caso di variazioni improvvise e intense noi avvertiamo la sensazione di sentirci meglio o peggio, a seconda di quanto il nuovo stato di equilibrio risulti benefico o stressante.
Esiste una forte analogia tra il modo in cui la nostra mente ed il nostro corpo reagiscono ai valori alle caratteristiche ambientali ed è per questo importante che i progettisti siano consapevoli del fatto che una specifica scelta di determinati attributi spaziali può determinare altrettanto specifici stati mentali degli occupanti, siano essi di tipo emotivo, cognitivo o relazionale.
Le chiese sono i primi esempi di progettazione che sfruttano parametri fisici per evocare uno stato mentale particolare. Nelle culture cristiane, questi tipi di edifici sono stati costruiti con l'obiettivo di consolidare la fede in un ente superiore e di spingerlo in un atto di dipendenza e umiltà attraverso la manifestazione di riti collettivi.
John P. Eberhard nel suo libro (1) distingue gli "spazi spirituali" dagli "spazi sacri": i primi sono designati a scopi religiosi mentre i secondi cercano esclusivamente di evocare al visitatore sensazioni trascendentali. In entrambi i casi, però, siamo ben lontani da quello che uno stato contemplativo della mente è, vale a dire un’osservazione profonda del proprio stato mentale.
Ogni attività legata alle diverse destinazioni di uso, siano esse riferiti a scuole, a uffici, a centri commerciali, ecc., richiederebbe uno spazio contemplativo specifico per una specifica pratica di meditazione. La meditazione migliora la qualità della nostra vita non solo perché aiuta a liberarci dai cattivi sentimenti legati allo stress, l’ansia e la depressione, ma è addirittura strumentale al raggiungimento o miglioramento delle competenze specifiche richieste. Una breve pausa dedicata alla cura della propria persona, e che non sia solo di tipo fisico, può aiutare nel lavoro a rigenerarsi mentalmente e aumentare la creatività, mentre nelle scuole i bambini sono aiutati a raggiungere un migliore stato attentivo e bilanciare gli impulsi alla iperattività.
Le acquisite capacità di trasformazione e di sviluppo derivanti da pratiche contemplative , unite all'ondata innovativa portata dalla tecnologia invisibile, e sulle basi di un progresso più sostenibile e responsabile, stanno cambiando l'identità di essere umano, il quale sente la necessità di comprendere e definire meglio la sua individualità al fine di poterla meglio controllare.
Gli effetti benefici della contemplazione in ogni aspetto della nostra vita sta per arricchire la nostra routine quotidiana e diventare una attività fondamentale come il mangiare ed il dormire. Ciò significa che l’intero programma e paradigma progettuale va rivisitato per poter affrontare la nuova complessità. Le variabili di riferimento per questo cambiamento sono diverse ed interagenti: le diverse aspettative performative, i diversi background culturali, i relativi profili psicologici individuali vanno tutti coordinati con la scelta tra le diverse pratiche contemplative di riposta ad ogni singolo caso.
Note 1: "Brain Landscape. The Coexistance of Neuroscience and Architecture" John Paul Eberhard, Oxford 2009